“Scopro che il mio corpo è portatore di una dimensione interiore istintiva, legata ai sensi, i sensi intuitivi e ancestrali che naturalmente mi guidano in modo saggio…se so ascoltare.”

Settembre è rinascita. Le spiagge si svuotano e la vita torna alla routine quotidiana. È il momento in cui facciamo progetti, programmi, creiamo nuovi propositi. Settembre è il mese degli inizi. L’aria diventa fresca, i colori si scaldano e le giornate si accorciano. Ogni volta che arriva questo periodo dell’anno le persone si accingono a progettare un miglioramento all’interno delle loro vite.

Emerge il bisogno di progettualità, di programmazione di obiettivi che altrimenti, nel caos della vita di tutti i giorni, potrebbero essere messi da parte. Dunque ci si impone delle regole che guidino le nostre azioni: in sostanza usiamo settembre per inquadrarci dentro i nostri schemi, ponendoci degli obiettivi che fungono da motore delle nostre azioni e seguendo pedissequamente i diktat che ci siamo imposti. Il perché di questo atteggiamento dipende dal fatto che in questa epoca siamo pervasi da un sentimento di instabilità e incertezza, che ci conduce a volere stabilità da un lato e desiderare evasione dall’altro. 

Nella scorsa collezione ci siamo concentrati sull’introspezione, sull’impellente bisogno umano di esprimere la propria essenza e ritrovare un equilibrio emotivo.

In questa collezione Autunno/Inverno 2022/2023 abbiamo fatto un passo in più, creando connessioni sensoriali tra il nostro corpo e il mondo. Per questo motivo c’è una ricerca da parte delle aziende di suscitare nel consumatore emozioni di sogno e concretezza.

In altre parole abbiamo sottolineato l’importanza di conoscere il mondo esterno attraverso i sensi, i quali ci permettono di orientare le nostre scelte, i nostri gusti e, di conseguenza, chi siamo. I sensi, potremmo dire, sono dei ponti tra il nostro corpo e i quattro elementi della natura: terra, acqua, fuoco e aria. Questa collezione ci permetterà di tornare a connetterci visceralmente con ciò che ci circonda, lasciandoci andare all’ignoto per cogliere la bellezza ancestrale del mondo.